Il rumore dei passi nell’erba bagnata, struscio meraviglioso, che sa di vita e rigenerazione. Sotto un cielo grigio, annusando una aria limpida, profumata, pulita, come il bucato appena steso al sole. Che luogo straordinario l’home restaurant “Il Casale dei Nobili…” a Monte Poro tra Zungri e Spilinga vicino Tropea e Capo Vaticano di Ricadi. Di passo in passo ci si ritrova in una profumata pineta di abeti, le cui cime svettano sotto nuvole tondeggianti, che hanno contorni morbidi e dolci, come la campagna del Monte Poro. È un luogo da romanzo verista: se si chiudono gli occhi si sentono il vociare dei bambini, il rumore dei calessi, il mormorio della servitù. Casa di Villeggiatura di una famiglia nobile, i D’Aquino, sulla quale si potrebbe scrivere una autentica saga. «La marchesa D’Aquino qui, al Casale, – ci racconta Maria Calzone, la titolare – soggiornava da luglio a settembre, arrivava in carrozza per ristorarsi e controllare il feudo». Era una tenuta di vacanza estiva, tra verde, distese di grano, fiori profumati e torte. Oggi è un ristorante con anche le camere al piano superiore, gestito con energia dalla vulcanica signora Maria Stella Calzone.
Si entra nel casale in punta di piedi, respirando a pieni polmoni e si viene accolti da un camino acceso, che sa, inequivocabilmente, di amore e di casa. Un irriverente profumo di caffè e una sala, pronta a coccolare i visitatori, perché, diciamocelo, al Casale dei Nobili, non esistono clienti, ma ospiti. Si trova nel comune di Rombiolo, tra Zungri e Spilinga, in via D’Aquino, a duecento metri dalla rotonda di Zungri, ci troviamo nell'entroterra delle più rinomate località turistiche di Tropea e Capo Vaticano di Ricadi sulla Costa degli Dei. Un Home restaurant inaugurato l’8 dicembre del 2024. A cucinare con passione e cura è la signora Maria Calzone: una ricercatrice attenta di materie prime, coltivatrice di Erbe, maestra pastaia, perfezionista dei sapori. «Ci serviamo solo di produttori locali, – ci racconta Maria – che in questa zona del Monte Poro, sono tanti e di altissima qualità, basta guardarsi intorno». Una cucina antropologica, che si sposa con le stagioni, il trascorrere dei mesi e con la storia del territorio. «Ho davanti agli occhi un ospite, – è sempre Maria che parla – il quale dinnanzi ad un piatto di pasta con il ragù tradizionale, mi diceva commosso: mi ricorda mia madre… mi ricorda mia madre». La cucina, quando è praticata con amore, è psicanalisi.
Al Casale dei Nobili, non si mangia soltanto bene e si riposa in un boschetto di abeti profumati, ma si vive una esperienza emotivamente intensa. Accanto alla dimora sorge una chiesetta di Santa Rita, dove si viene accarezzati da un misticismo delicato, si può pregare e meditare. «La cappella – ci racconta Maria – è stata fortemente voluta dalla marchesa, che era devota alla Santa. La statua è dell’ottocento Avete presente il rumore dei campanellini delle pecore all’imbrunire? Ebbene, incarnano lo spirito di questa di questa tenuta…». Tra colline, abeti e il noceto vicino, si possono fare lunghe passeggiate, anche escursioni per i più avventurosi, merende e colazioni all’aperto, al gusto di marmellate realizzate da Maria e dolci da credenza; e ancora, letture in natura, attività di ogni genere per creativi e inguaribili romantici. Ha ragione la padrona di casa: il Casale dei Nobili è un luogo «magico, intimo e sacro».