DESCRIZIONE STRUTTURA
Il ristorante De’ Minimi si trova all’interno dell’hotel 5 stelle Villa Paola, antico convento dell'ordine dei frati minimi di San Francesco di Paola del XIV secolo, a Tropea. La sala ristorante, biesposta, si affaccia da un lato sull’antico chiostro restaurato e dall’altro sul meraviglioso giardino di piante mediterranee che digrada fino alla marina di Tropea.
Nei mesi estivi il ristorante De' Minimi si arricchisce di uno spazio all'aperto, nel grande giardino terrazzato con vista dove è possibile fare aperitivo al tramonto prima di cenare all'interno. Da qui è possibile ammirare, oltre all’azzurro mare della Costa degli Dei, insignito della bandiera blu, le mura antiche del borgo di Tropea, tra i più belli e suggestivi d’Italia. Ai piedi della villa, nella Marina Vescovado di Tropea, si stendono gli agrumeti e gli orti della tenuta. Dove un tempo si trovavano gli orti dei monaci ancora oggi vengono coltivati tutti gli ortaggi che riforniscono il ristorante, compresa l’immancabile cipolla di Tropea, i pomodori e tutte le erbe aromatiche.
Al ristorante de’ Minimi, l’indirizzo gourmet da provare a Tropea all’interno del boutique hotel Villa Paola, una cena non è mai solo una cena.
I quattro nuovi percorsi di degustazione ideati dallo chef calabrese DOC, Emanuele Pucci, sono delle vere esperienze gastronomiche, un viaggio nel territorio e nella storia della Calabria.
Dietro ogni percorso c’è un grande lavoro di ricerca su materie prime, tecniche di preparazione e sostenibilità.
- Il percorso di degustazione di 4 portate San Tommaso è pensato per il cliente, che non vuole affidarsi completamente alla creatività dello chef, optando per la scelta dei piatti in autonomia; prevede 4 portate a scelta dell’ospite, tra i menu di 5 e 7 portate.
- Il percorso di degustazione di 5 portate Miseria e Nobiltà: è volontà dello Chef restituire dignità alle materie prime considerate “povere”, portando alla luce il loro vero valore.
- Il percorso di degustazione di 7 portate Di Necessità, Virtù: Il cibo è sacro, non va mai buttato, il ristorante de’ Minimi con il suo Chef e la sua brigata sono fortemente impegnati nella lotta agli sprechi, per ridurre l’impatto ambientale e assicurare, al tempo stesso, un percorso gastronomico ricco di sensazioni.
- Il percorso di degustazione di 9 portate La Novena: Un atto di devozione e fiducia cieca nei confronti dello Chef Emanuele Pucci.
Tutti i percorsi di degustazione partono da suggestioni e ricordi dell’infanzia dello chef che mescolano festività religiose e pasti in famiglia. Quella calabrese è una cucina fortemente legata alle ricorrenze sacre: un tempo le feste comandate erano in Calabria gli unici momenti in cui ci si concedeva qualche “lusso” culinario in più come la carne. La volontà di preservare il senso di appartenenza al territorio, le radici storiche e le ricette, che rischiano di scomparire, hanno dato spunto a chef Pucci per dare libera espressione alla sua creatività in cucina.
Nel percorso Miseria e Nobiltà troviamo solo materie prime del territorio e materie prime povere:
- Lo stoccafisso che anticamente era considerato il mangiare dei poveri e proviene da Mammola (RC), località rinomata per questo prodotto;
- L’Animella: una ghiandola di bovino giovane, che spesso viene buttata come scarto;
- Gli gnocchi con farina di carrubo: una pianta che si trova anche in Calabria, nella Locride, ma non si trova quasi mai nelle tavole. Da calabrese, il giovane chef ha scoperto per la prima volta in Messico i vari usi di questo prodotto, un tempo importante per l’alimentazione sia animale sia umana, soprattutto nei periodi di miseria o di fame;
- Il maialino nero di Calabria: prodotto DOC calabrese, abbinato con i fagioli locali di Caria (chiamati in dialetto “sujaca”), accompagnato da un amaro fatto in casa di liquirizia ed erbe dell’orto.
Il 7 portate - Di necessità, virtù - è una sintesi di prodotti e tecniche tradizionali ma rivisitate per valorizzare l’orto di proprietà e preparazioni anti- spreco:
- Trota della Sila: piatto a cui lo chef è affezionato perché è un pesce che sin da piccolo trovava sempre la domenica sulla tavola, fatto dalla mamma o dalla nonna, e va a valorizzare il territorio della Sila fuori dal suo habitat naturale;
- Verza, sogliola e garum: il garum è una salsa che risale all’Antica Roma, ottenuta da una salamoia fatta da scarti di sardine non utilizzati nei piatti del menù, perché nulla vada sprecato utilizzando quasi il tutto dalle materie prime;
- Cavolfiore: prodotto a km 0 dell’orto di Villa Paola;
- Spaghettone: piatto costruito sull’idea del non sprecare e sulle materie prime dell’orto: nella ricetta troviamo fave e piselli, con le cui bucce è realizzato un estratto per cuocere lo spaghettone;
- Riso: un piatto totalmente vegetariano, mantecato con una crema alle erbe del mare, ottenendo il sapere del mare ma senza pesce;
- Agnello: il piatto simbolo del “De’ minimi”, preparato con una tecnica francese: in crepinette.
La Filosofia del Ristorante
Il ristorante fine dining de’ Minimi propone una cucina ispirata e sincera, legata al territorio, che combina felicemente la regola spartana dei frati minimi di strettissimo magro e la tradizione calabrese, che nasce come una cucina povera, di origine contadina: piatti fieri delle proprie origini calabresi, che nella cucina “de’ Minimi” si esaltano in vere e proprie scoperte sensoriali e gustative.
Il ristorante de’ Minimi ha una filosofia improntata a combattere ogni tipo di spreco.
Una cucina “buona” pure nel senso di etica, quindi.
Anche per questo, il ristorante de’ Minimi è stato inserito nella Guida Michelin: primo ristorante ad aver ricevuto il prestigioso riconoscimento a Tropea.
Anche la cantina di Villa Paola è espressione dell'eccellenza del territorio calabrese, una delle regioni vitivinicole più antiche, ma ancora meno conosciute d’Italia che la struttura si impegna a promuovere, anche attraverso le cene a tema con vini in abbinamento del suo Wine Club.
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