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Calabria da brivido!

I miti e le leggende legate al paranormale

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Una regione dalla storia millenaria come la Calabria può essere fonte di storie e leggende dalle molteplici sfaccettature.

All’interno dei suoi confini si sono succeduti popoli di ogni stirpe: dai greci agli arabi, dagli spagnoli ai francesi, e tutti, chi più chi meno, hanno lasciato una traccia indelebile del loro passaggio.

Il visitatore che ama il brivido non può fare a meno di interessarsi ad essi, alle numerose contrade di questa terra, alle storie misteriose e affascinanti ad esse connesse. Ogni borgo, città o villaggio gode di leggende legate al mondo del paranormale, un mondo che si presta a diverse interpretazioni, ma che spesso mostra il proprio lato inspiegabile.

Dal Pollino allo Stretto è un pullulare di fantasmi, mostri e demoni meritevoli quantomeno di una menzione per permettere ai curiosi di approfondire dal vivo ogni informazione su di essi.

Attenendoci soltanto ai centri principali, tra gli spiriti più ricordati abbiamo senz’altro quello legato al Ponte di Siano, il viadotto che permette l’acceso alla città di Catanzaro. Qui negli anni trenta del ‘900 si sarebbe suicidato un uomo gettandosi nel vuoto e il suo spirito avrebbe poi posseduto una ragazza per fornire la reale versione dei fatti: il suicida sarebbe stato in realtà malmenato da quattro individui e lanciato dal ponte. Le autorità non poterono dare credito alla confessione paranormale pur dandole grande peso. Siano è ancora oggi un luogo carico di energie negative per via dei ripetuti suicidi che si susseguono senza soluzione di continuità.

A Reggio Calabria, invece, si parla di una casa infestata: Villa Gullì. Qui in epoca fascista si sarebbe dato fuoco un giovane il cui spirito sarebbe rimasto intrappolato nell’edificio. Secondo molteplici testimonianze, ancora oggi è possibile imbattersi in esso, vederlo passeggiare tra le stanze vestito di nero, udirne le urla strazianti e ascoltare le note di un pianoforte.

Spostandoci a nord, a Cosenza è celebre il famoso castello di Malaugello, nella vicina Cerisano. Le manifestazioni sarebbero legate al ritrovamento di materiale esoterico, per questo si pensa che al suo interno, soprattutto tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, si svolgessero riti satanici.

Uno spirito famoso è poi quello che infesterebbe il castello di Pizzo: il re di Napoli Gioacchino Murat, fucilato all’interno del bastione, si aggirerebbe ancora oggi tra le sue mura, anima in pena alla ricerca di pace eterna.

E che dire del Ponte del diavolo di Paola? Secondo la tradizione, San Francesco avrebbe accettato l’aiuto di Satana per costruire il ponte, in cambio dell’anima del primo essere che fosse passato su di esso. Al termine dei lavori, il santo fece passare un cane, provocando così l’ira del demonio che scalciò la struttura lasciando un segno visibile ancora oggi.

A questo breve prontuario si potrebbero aggiungere altre centinaia di leggende, ognuna legata ai singoli paesi, ma per ovvie ragioni di spazio non possiamo dilungarci troppo, sicuri, comunque, di aver stimolato il brivido sufficiente a scoprire l’ulteriore faccia di una regione dalle mille risorse.

 di Alessandro Stella


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